Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.
(Bertolt Brecht)
domenica 27 dicembre 2009
Brunetta è pazzesco!
(da Sansonetti's Blog)
Il ministro Brunetta, che è il più amato dagli italiani (infatti i colleghi del governo lo chiamano "Lorella", come la Cuccarini), oggi (ieri ndr) ha dichiarato che ci sono dei rallentamenti nel peggioramento della crisi economica, e questo lo soddisfa. E se poi ci saranno dei peggioramenti nel rallentamento del peggioramento? Oppure dei miglioramenti del rallentamento che poi sono un peggioramento del peggioramento? Oppure un peggioramento del rallentamento del miglioramento? Pazzesco!...
domenica 13 dicembre 2009
Articolo 54
martedì 8 dicembre 2009
Stampa estera - Financial Time
lunedì 7 dicembre 2009
PRESIDENTE, RITIRI QUELLA NORMA DEL PRIVILEGIO
Con il "processo breve" saranno prescritti di fatto reati gravissimi e in particolare quelli dei colletti bianchi. Il sogno di una giustizia veloce è condiviso da tutti. Ma l'unico modo per accorciare i tempi è mettere i giudici, i consulenti, i tribunali nelle condizioni di velocizzare tutto. Non fermare i processi e cancellare così anche la speranza di chi da anni attende giustizia.
Ritiri la legge sul processo breve. Non è una questione di destra o sinistra. Non è una questione politica. Non è una questione ideologica. È una questione di diritto. Non permetta che questa legge definisca una volta per sempre privilegio il diritto in Italia, non permetta che i processi diventino una macchina vuota dove si afferma il potere mentre chi non ha altro che il diritto per difendersi non avrà più speranze di giustizia.
ROBERTO SAVIANO
Firmate l'appello
http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391117
domenica 6 dicembre 2009
“Sosteniamo Antonio Tabucchi” - Firma l’appello di Le Monde
Gli intellettuali a fianco dello scrittore querelato da Schifani
Il 19 novembre il quotidiano francese “Le Monde” ha pubblicato il testo dell’appello lanciato dall’editore Gallimard per Antonio Tabucchi. La pubblicazione, prevista per lunedì scorso, è stata ritardata a causa delle numerosissime firme che giungevano da vari paesi a sostegno di uno degli scrittori italiani più noti e stimati nel mondo.Pubblichiamo in italiano l'appello di "Le Monde" e tutte le firme finora raccolte, aprendo il nostro sito alle adesioni in Italia.
da "Le Monde", 19 novembre 2009
Le democrazie vive hanno bisogno di individui liberi. Di individui coraggiosi, indipendenti, indisciplinati, che osino, che provochino, che disturbino. È così per quegli scrittori per cui la libertà di penna è indissociabile dall’idea stessa di democrazia. Da Voltaire e Victor Hugo a Camus e Sartre, passando per Zola e Mauriac, la Francia e le sue libertà sanno quanto tali libertà debbono al libero esercizio del diritto di osservare e del dovere di dare l’allarme di fronte all’opacità, le menzogne e le imposture di ogni tipo di potere. E l’Europa democratica, da quando è in costruzione, non ha mai cessato di irrobustire la libertà degli scrittori contro ogni abuso di potere e le ragioni di Stato.
Ma ora accade che in Italia questa libertà sia messa in pericolo dall’attacco smisurato di cui è oggetto Antonio Tabucchi. Il presidente del Senato italiano, Riccardo Schifani, pretende da lui in tribunale l’esorbitante somma di 1 milione e 300 mila Euro per un articolo pubblicato su “l’Unità”, giornale che, si noti, non è stato querelato. Il “reato” di Antonio Tabucchi è aver interpellato il senatore Schifani, personaggio di spicco del potere berlusconiano, sul suo passato, sui suoi rapporti di affari e sulle sue dubbie frequentazioni – questioni sulle quali costui è riluttante a dare spiegazioni. Porre domande sul percorso, la carriera e la biografia degli alti responsabili delle nostre istituzioni appartiene al necessario dovere di interrogare e alle legittime curiosità della vita democratica.
Per la precisa scelta del bersaglio (uno scrittore che non ha mai rinunciato a esercitare la propria libertà) e per la somma richiesta (una cifra astronomica per un articolo di giornale), l’obiettivo evidente è l’intimidazione di una coscienza critica e, attraverso tale intimidazione, far tacere tutti gli altri. Dalle recenti incriminazioni contro la stampa dell’opposizione, fino a questo processo intentato a uno scrittore europeo, non possiamo restare indifferenti e passivi di fronte all’offensiva dell’attuale potere italiano contro la libertà di opinione, di critica e di interrogazione. Per questo testimoniamo la nostra solidarietà a Antonio Tabucchi e vi chiediamo di unirvi a noi firmando massicciamente questo appello.
http://temi.repubblica.it/micromega-appello/?action=vediappello&idappello=391119
venerdì 23 ottobre 2009
Stampa Estera - The Economist
Senza giudizio.
Dopo la sentenza della corte costituzionale che boccia il
lodo Alfano Silvio Berlusconi è andato su tutte le furie.
Ma ora, sbollita la rabbia, sta cercando di recuperare lo
svantaggio. E ha dichiarato che bisogna prendere il toro
per le corna e riformare la costituzione. Sono due le
ragioni per cui vorrebbe intervenire sulla carta
costituzionale: recuperare l'immunità dai processi ed
estendere l'influenza dell'esecutivo sulla magistratura.
The Economist, Gran Bretagna
mercoledì 14 ottobre 2009
I nuovi comunisti
Riprendo integralmente un articolo di Famiglia Cristiana. consapevole che anche in questo caso il premier "tuonerà" al complotto comunista.
Famiglia Cristiana: Il Cavaliere contro tutti e al di sopra di tutto
di Beppe Del Colle, da Famiglia Cristiana, 18 ottobre 2009Fra le due più notevoli notizie della scorsa settimana, una ha avuto il massimo di esposizione sui media: la bocciatura del "lodo Alfano" da parte della Corte costituzionale; l’altra è stata pubblicata in qualche pagina interna, o del tutto ignorata dai Tg: tre milioni di persone vivono in Italia sotto la soglia di povertà alimentare, fissata fra i 233 e i 252 euro al mese di spesa per comprarsi da mangiare al Nord, fra i 207 e i 233 al Centro e tra i 196 e i 207 al Sud.
La differenza fra la diffusione delle due notizie si spiega fin troppo facilmente. La prima offriva ai giornalisti e ai politici l’ennesima occasione per schierarsi pro o contro Berlusconi. La seconda induceva a ricordarsi che in Italia ci sono migliaia di persone che ogni giorno perdono il posto di lavoro (il che costituisce nel 60 per cento dei casi la ragione principale della caduta sotto la soglia della povertà alimentare, soprattutto fra le famiglie con tre o più figli) e molto probabilmente non leggono giornali. Perché parlarne?
Così il Cavaliere è stato ancora una volta al centro di tutto, e lo sarà quasi certamente almeno fino al termine della presente legislatura perché, come egli stesso ripete a ogni occasione, è "l’eletto del popolo", e ciò gli consente l’intangibilità concreta totale, checché si dica alla Consulta, nei tribunali, in Parlamento, sui giornali. Si tratta di un principio ignoto in una qualsiasi democrazia liberale dalla fine delle monarchie assolute, ma ribadito ogni giorno all’opinione pubblica italiana.
La bocciatura del "lodo Alfano" è stata commentata dai sostenitori di Berlusconi come il frutto di una "presa in giro", di un "inganno comunista", di una contraddizione con la precedente sentenza della stessa Corte a proposito del "lodo Schifani", la sospensione dei procedimenti giudiziari in corso nei confronti delle maggiori cariche istituzionali.
La contraddizione consisterebbe nella presenza, nel giudizio di incostituzionalità per il "lodo Alfano", dell’articolo 138 della Costituzione, che mancava invece in quella per il "lodo Schifani" (in quell’articolo si afferma che per modificare la Carta è necessaria una maggioranza qualificata in Parlamento). I difensori della decisione attuale della Consulta hanno fatto notare che anche l’altra volta l’articolo 138 era implicito, anzi assorbito come "ogni altro profilo di illegittimità costituzionale" in quello disegnato nell’articolo 3 – citato in entrambe le sentenze –, in virtù del quale tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge. Come che sia, nulla ha impedito a Berlusconi di rispondere con estrema decisione, in tutti i toni (anche la volgarità contro Rosy Bindi) non solo ai critici interni, ma anche alla stampa straniera, e infine contro il presidente della Repubblica.
Il premier è stato polemico con tutti e tre i capi dello Stato con i quali ha avuto a che fare: Scalfaro, Ciampi e Napolitano, che sintetizzano le tre culture politiche alla base della Costituzione del 1948, cattolico-democristiana, laica-liberalerepubblicana e socialcomunista.
Di quale cultura politica sia sintesi Silvio Berlusconi non è facile capire: dai progetti di riforma che va annunciando si può intravedere qualche forma inedita di presidenzialismo plebiscitario indenne da censure istituzionali. A cominciare dalla Giustizia.
lunedì 12 ottobre 2009
Stampa Estera - Le Monde
Berlusconi vuole indebolire lo stato per salvarsi
In sei mesi Silvio Berlusconi ha subìto tre sconfitte. La
prima riguarda la sua immagine di statista, rovinata dal
fatto di essere stato beccato con una diciottenne o con
delle prostitute. La seconda riguarda il suo portafoglio,
dopo la condanna a un risarcimento di 750 milioni di euro
nel processo Mondadori. La terza riguarda il suo futuro
giudiziario. Dopo la sentenza della Corte costituzionale,
Berlusconi si prepara, con il suo stuolo di avvocati, a
prendere tempo finché i reati che gli si imputano non
cadranno in prescrizione. Ma il prezzo della sua
sopravvivenza è molto alto. Per le istituzioni, lo stato,
la costituzione e la democrazia italiana.
Le Monde, Francia
venerdì 9 ottobre 2009
Stampa Estera - La Libre Belgique
Sotto tiro a Bruxelles.
"Alcuni valori vanno difesi al di là degli interessi delle
singole nazioni". Con queste parole il belga Guy
Verhofstadt è intervenuto al parlamento europeo per
difendere la libertà d'informazione, messa in pericolo in
Italia dal premier Silvio Berlusconi. L'8 ottobre gli
eurodeputati, riuniti a Bruxelles, hanno partecipato a un
dibattito vivace sulla concentrazione dei mezzi
d'informazione in Italia e sulla figura di Berlusconi.
Socialisti, verdi e liberali pensano che l'Unione europea
dovrebbe reagire, emanando una direttiva sulla
concentrazione dei mezzi d'informazione.
La Libre Belgique, Belgio
mercoledì 7 ottobre 2009
Stampa Estera - Financial Times (GB)
martedì 6 ottobre 2009
VERGOGNA!!!
Non è questo l'esempio da dare!
... bravi a predicare contro Dipietro e Grillo ma state attenti che da loro dovreste imparare forse più di quello che credete!
VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA
giovedì 1 ottobre 2009
Stampa Estera - The Economist
«Libertà di stampa in pericolo»
«È dai tempi di Mussolini che non si aveva un governo italiano che interferisse con i media in maniera così lampante e allarmante. I giornalisti, e gli altri italiani, hanno ogni motivo per protestare».
L'Economist dedica alla situazione dell'informazione in Italia un articolo in cui si ripercorre la cronaca degli ultimi mesi, dalle richieste di risarcimento avanzate dal premier Silvio Berlusconi a «l'Unità» e a «Repubblica», fino al caso 'AnnoZero' e alla manifestazione per la libertà di stampa indetta per sabato 3 ottobre.
I giudizi del settimanale britannico sono particolarmente severi: l'Italia di Silvio Berlusconi si sta allontanando dall'Europa occidentale per somigliare alle più deboli democrazie dell'est. Poi, la manifestazione del 3 ottobre è stata indetta per difendere la libertà dei media non da una lontana dittatura, ma proprio in Italia. E, ancora, le 'ordinanze' di Berlusconi sembrano parte di un progetto per spazzare via le ultime enclavi ribelli rimaste in Italia.
giovedì 24 settembre 2009
Stampa Estera - Financial Times (GB)
Disaccordo sullo scudo fiscale.
Il senato italiano ha approvato un emendamento che allarga
le maglie dello scudo fiscale, il progetto di legge per il
rimpatrio dei capitali trasferiti illegalmente all'estero.
Durante le votazioni i senatori del centrosinistra sono
usciti dall'aula in segno di protesta contro l'emendamento:
secondo loro, il governo sta cercando di far passare una
vera e propria sanatoria. La proposta ora torna alla
camera. Se venisse approvata in via definitiva, sarebbe la
terza amnistia del genere concessa da un governo
Berlusconi.
Financial Times, Gran Bretagna
lunedì 21 settembre 2009
Il razzismo dilagante e i nuovi "cattivi maestri" in camicia verde
È pericoloso trascurare le notizie che invitano alla riflessione. Nell'ultima settimana: un gruppo di leghisti in eccitazione etilica post raduno padano aggredisce vigliaccamente un albanese, colpevole di fare il suo dignitoso lavoro, di pagare tasse e contributi. Un paziente ricoverato in ospedale, sia pure con la scusante di una alterazione da farmaci o da stress per una dolorosa degenza, insulta l'infermiera di colore (bravissima) al grido “Ha ragione Bossi, dovete andarvene tutti a casa vostra” Un parroco del cittadellese, redarguito dalla Lega per aver criticato la disumanità dei provvedimenti di respingimento in mare fa presente che non può tacere di fronte al fatto che bambini dicano in classe: “Bisognaria coparli tutti, negri bastardi”. Sentono a casa, e ripetono.
Chi è a contatto con il mondo della scuola sa che in certe zone del Veneto purtroppo queste affermazioni non sono un'eccezione. A proposito: che si ponga un limite alla presenza di stranieri nelle classi va bene: occorre che la comunità educativa sia equilibrata e sostenibile. Ma il Ministro Gelmini dovrà capire che per raggiungere questo giusto obiettivo occorrono classi meno numerose e più insegnanti, esattamente il contrario di ciò che sta facendo, a meno che non si pensi di privare del diritto allo studio, garantito dalla Costituzione, bambini che hanno la sola colpa di non essere nati in Italia o di essere nati in Italia da genitori stranieri.
Per carità; i dirigenti della Lega hanno preso le distanze dagli episodi che ho richiamato (e molti altri potrebbero essere ricordati). È un passo in avanti, perchè in passato erano magari dirigenti della Lega a insultare il prossimo. Tuttavia la responsabilità c'è tutta: si eccitano paure, si invita al disprezzo del diverso, si indicano nemici, si vuol fare pulizia... Tutte cose che fanno prendere voti (oggi) ma che preparano il terreno a sentimenti xenofobi, a scontri etnici, ad una frattura gravissima della società veneta. Esattamente come i “cattivi maestri” del '68: parlavano, teorizzavano, poi qualcuno li ha presi sul serio e hanno pagato in tanti: operai, magistrati, uomini delle forze dell'ordine, giornalisti... Giovani che hanno rovinato la propria vita, oltre a quella del prossimo.
Ci pensino i leghisti, proprio per le responsabilità che una parte di elettori hanno loro affidato.
Uno dei fattori dell'incredibile successo veneto è stata la presenza di una forte tenuta sociale delle comunità, di un diffuso sentimento di solidarietà, del buon funzionamento di reti di integrazione. Se viene meno questa risorsa comunitaria il Veneto arretra, affonda in paure e rancori che ci separano dal futuro.
Sappiamo bene che non ci sono solo i problemi della sicurezza in senso proprio; esiste un disagio che nasce dal degrado delle comunità che si accompagna ad una immigrazione disordinata, che entra in competizione con le aspettative di cittadini italiani, perchè è inadeguata la crescita di adeguati servizi sociali e delle necessarie infrastrutture. Un disagio che nasce semplicemente dalla difficoltà di convivere con culture ed abitudini diverse.
Tuttavia Zanonato ha dimostrato (e con lui tanti altri sindaci non solo di centrosinistra) che si può essere rigorosissimi nel pretendere il rispetto delle leggi e del decoro urbano senza per questo dimenticare i diritti di tutti e il rispetto per chi viene a lavorare in Italia. Ha vinto pur avendo sostenuto l'impopolare concetto che il diritto ha professare la propria fede è un diritto che va garantito, anche se la parola “moschea” suscita diffidenze e timori in molti cittadini.
Pensiamo con lungimiranza al nostro futuro: predicare odio e rancore prepara una società conflittuale in cui si spegne la ragione. E a pagare sarebbero sempre i più poveri e i più deboli, indipendentemente dalla nazionalità e dal colore della pelle.
* senatore e segretario del Pd veneto
domenica 20 settembre 2009
Veneto - Altro Strappo PDL - Lega sul Nucleare
A conferma, se mai ce ne fosse bisogno della coerenza dei nostri (non miei) amministratori regionali veneti, riporto una sintesi dell'ultimo Consiglio Regionale avente tra le altre,
una mozione del centrosinistra che chiedeva al consiglio di esprimere un pronunciamento contrario all’ipotesi nucleare e comunque di sottoporre la questione a un referendum popolare;
Risposta: ...mah, un po’ sì e un po’ no, per carità niente contro la ricerca scientifica ma è meglio se la fanno da un’altra parte.
Conclusione:
il PDL per non sputtanarsi ha votato contro la mozione del centrosinistra in linea con le idee del "governatore" ma la lega (sempre capace di farsi carico delle proprie responsabilità........) si è opportunamente astenuta prendendo posizione di fatto contraria a quella degli "alleati".
E Galan che tipo di intervento ha fatto a seguito di questo grave strappo?
Era alla fiera del riso di Isola della Scala (VR)!!!!!!!!
La striscia rossa
Dario Franceschini su Twitter
sabato 19 settembre 2009
venerdì 18 settembre 2009
Stampa Estera - The Times
Se la corte costituzionale boccerà il lodo Alfano (la legge
che prevede la sospensione dei processi nei confronti delle
quattro più alte cariche dello stato), il presidente del
consiglio Silvio Berlusconi potrebbe dimettersi. Lo afferma
l'avvocato generale dello stato Glauco Nori nella memoria
depositata alla corte costituzionale, a nome di Berlusconi,
per difendere il provvedimento. Secondo Nori, il lodo Alfano
è legittimo e necessario perché le eventuali accuse di
corruzione contro il premier "limiterebbero la sua capacità
di guidare il paese". La corte esaminerà il 6 ottobre le
eccezioni di incostituzionalità sollevate contro il lodo.
The Times, Gran Bretagna
lunedì 14 settembre 2009
Il Regime Mediatico
Non bastava (ovviamente) "Anno Zero", ora il "regnante nano" colpisce Ballarò.
Martedì infatti, uno speciale di "Porta a Porta" in prima serata dedicato alla consegna delle prime nuove case in Abruzzo, farà slittare la prima puntata della nuova stagione di Ballarò.
Non basta infatti che il fido Vespa (sempre attento a non mettere in imbarazzo il suo "datore di lavoro" con domande scomode...) ospiti il "nano", bisognava oltre questo oscurare la possibile concorrenza televisiva in modo da concedere al "capo dei capi" un momento di promozione a reti "quasi unificate".
Insomma una televendita praticamente perfetta.
Una decisione senza precedenti che conferma, come se fosse ancora necessario, che l'Italia si trova in una condizione di regime mediatico.
Sicuramente la consegna delle case in Abruzzo merita risalto, ma è intollerabile chiudere tutte le altre trasmissioni che possano allontanare i telespettatori dalla "santificazione" del Sovrano.
domenica 13 settembre 2009
Stampa Estera - "Le Monde"
Berlusconi Fascista
Iniziare un ragionamento su quella che è la situazione che stiamo tutti vedendo e vivendo in questi giorni riguardo il degrado fisico e mentale del premier italiano è cosa alquanto difficile. Da qualsiasi punto si voglia analizzare la questione il risultato poi non cambia, e cioè che non è tollerabile in nessun paese civile che ci si possa permettere atteggiamenti e comportamenti quali quelli del "nano" Berlusconi e dei suoi "lecca-culo" direttori di giornali nazionali.
Tutto ciò che non riesce a comprare con il suo sterminato patrimonio Berlusconi lo distrugge.
Credo che la piazza sia necessaria in questo frangente;
questo però non basta.
E' indispensabile che ogni cittadino democratico cominci a farsi carico delle proprie responsabilità e che guardi con coscenza al bene del proprio paese.
- Al Vaticano
- Agli Agnelli
- A Moratti
- Ai Sindacati
- Al suo delfino Fini
- A sua moglie
- Ai suoi compagni di partito
- Ai terremotati Abruzzesi
- Ai giornalisti Internazionali
- Ad Obama
- Alla Commissione Europea
- Alla maggioranza degli Italiani
giovedì 10 settembre 2009
Stampa Estera - Le Monde
La decisione di Berlusconi di querelare per diffamazione i
quotidiani La Repubblica e L'Unità porta alle estreme
conseguenze una strategia intimidatoria lanciata già
all'indomani del suo ritorno al governo. Visto lo scarso
successo di queste minacce, Berlusconi ha inaugurato la
seconda fase della sua offensiva contro la stampa. Ma per
il presidente del consiglio questa battaglia può essere
molto più pericolosa di quanto crede.
Le Monde, Francia
venerdì 4 settembre 2009
giovedì 3 settembre 2009
mercoledì 2 settembre 2009
Stampa Estera - "Libèration"
Berlusconi contrattacca.
Occhio per occhio, fango per fango. Dopo essersi rifiutato
ostinatamente di rispondere alle domande sulla sua vita
privata, Silvio Berlusconi è passato al contrattacco.
Grazie al suo impero economico e mediatico, il presidente
del consiglio italiano ha cominciato a rimestare nel
torbido per attaccare chi gli chiede conto delle sue
azioni.
Libération, Francia
Stampa Estera - "Libèration"
giovedì 27 agosto 2009
La RAI di regime
La Rai rifiuta il trailer di Videocracy "E' un film che critica il governo"
venerdì 21 agosto 2009
Cervelli in affitto
domenica 9 agosto 2009
domenica 2 agosto 2009
2 agosto 1980: Strage di Bologna . Dopo 29 anni ancora nessun rispetto per le vittime
“Per non dimenticare” è quello che ogni bolognese, che ogni cittadino, che crede nella democrazia dovrebbe dire a sé stesso, aggiungendo: “Domenica 2 agosto sarò nel corteo che da piazza Nettuno, passando per via dell’Indipendenza, raggiungerà piazza Medaglie d’Oro, quella della stazione di Bologna dove ventinove anni fa, alle ore 10,25, persero la vita 85 persone e 200 furono i feriti”. Il nostro paese ha la memoria corta e la politica aiuta gli italiani a dimenticare. Lo si sta facendo su tutto ciò che divide a cominciare dalla Resistenza con i molteplici tentativi di far diventare i fascisti di Salò, che dopo l’8 settembre ’43 si unirono ai nazisti di Hitler, uguali ai partigiani che invece morirono per liberare l’Italia dagli oppressori. Lo scorso 25 aprile, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che da ventinove anni non riesce a trovare un po’ del suo tempo per essere a Bologna il 2 agosto insieme all’Associazione dei famigliari delle vittime (basterebbe una festa in meno a villa Certosa o un incontro in meno con una delle tante escort), ha proposto di sostituire la parola Liberazione con libertà, in disprezzo della storia. L’Italia della memoria e dell’orgoglio gli ha risposto, giustamente, con una pernacchia.
Commemorare tutte le vittime del terrorismo e delle stragi va ben oltre al valore del ricordo. Serve ai giovani, a quelli che non erano nati quando accaddero i fatti, che devono sapere che da noi, dal dopo guerra ad oggi, vi sono state 14 stragi, tutte rimaste senza mandanti nonostante che il fine politico sia sempre stato evidente. Quella della menzogna e dell’omertà, come più volte denunciato dal presidente dell’Associazione dei famigliari delle vittime Paolo Bolognesi, è una strada che paga.
Una recente inchiesta tra i giovani bolognesi (studenti universitari e non) ha dimostrato che la maggior parte pensa che a mettere la bomba alla stazione siano state le Brigate rosse. Nel 1990 il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga contestò la dicitura sulla lapide “Vittime del terrorismo fascista”.
Gli innumerevoli processi, dopo anni di indagini, hanno individuato che le responsabilità appartengono a neofascisti, alla loggia massonica P2 e ai Servizi segreti. I nomi: Licio Gelli, il faccendiere Francesco Pazienza, gli ufficiali del SISMI, Musumeci e Belmonte, tutti condannati per depistaggio e tutti liberi. Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini (l’unico in carcere perché condannato solo nel 2007), neofascisti dei Nar, sono gli esecutori materiali della strage. Da qualche anno a questa parte esce ciclicamente il tentativo di assolvere i neofascisti dall’essere stati gli esecutori materiali della strage, l’ultimo è avvenuto recentemente quando la magistratura italiana ha per la prima volta interrogato il terrorista Carlos, detto lo Sciacallo, il cui vero nome è Ilich Ramirez Sanchez. Le sue parole: “La strage del 2 agosto non è opera né dei rivoluzionari, né dei fascisti, l’Italia è una semi colonia degli Stati Uniti …”. In sostanza nessun nome, solo parole al vento. Vorrei ricordare a quei giovani che non sanno chi sono i neofascisti Valerio Fioravanti e Francesca Mambro (e che, nonostante i complessivi 17 ergastoli, girano tranquillamente liberi per le strade di Roma), alcuni nomi delle loro tante vittime: Roberto Scialabba, Mario Amato, Maurizio Arnesano, Francesco Mangiamelli, Enea Condotto, Antonio Leandri, Luigi Maronese, Marco Pizzari, Francesco Straullu, Ciriaco Di Roma, Alessandro Caravillani. La maggior parte di questi freddati con colpi sparati a bruciapelo.
Lo scorso anno per il governo intervenne il ministro Rotondi disse che in democrazia tutte le opinioni «sono uguali ed hanno gli stessi diritti il democristiano come l’anti, il berlusconiano o l’anti, il comunista o l’anti, ma l'antifascismo non è una opinione, è una ragione costitutiva della nostra democrazia». Dimenticando che il presidente del consiglio è Silvio Berlusconi “fratello” tessera P2 numero 1816, di cui Licio Gelli (condannato per depistaggio nella strage) ha detto a proposito della sua iniziazione: “Avvenne nel 1977, nella sede di via Condotti. C’erano anche Gervasio e il medico Fabrizio Trecca, che erano un po’ i capofila del raggruppamento riservato agli operatori dei mass media. Lo stesso che riuniva tutti i giornalisti iscritti. Finita l’iniziazione gli consegnammo i guanti, il grembiule e una tessera di Apprendista. Sbagliando: perché doveva essere da Maestro. Berlusconi ce la mandò indietro e noi gliela cambiammo, allegando una lettera di scuse”.
Sulla sua iscrizione il premier nel 1990 fu condannato dalla Corte di Appello di Venezia per aver giurato il falso davanti al tribunale di Verona.
Il 2 agosto è il giorno anche delle false promesse da parte dei governi: non è ancora stata pienamente applicata la legge 2006 del 2004 sulle vittime del terrorismo e delle stragi. L’ultima polemica in ordine di tempo, denuncia fatta da Paolo Bolognesi, riguarda le pensioni di invalidità per i feriti: “Fino ad oggi l’Inps non ha applicato la legge. E il governo anziché fargliela applicare ha chiesto un parere al Consiglio di Stato. Il risultato è stato che l’Istituto di previdenza dei dipendenti pubblici ha revocato una sua precedente decisione rendendo provvisorie le pensioni definite d’invalidità all’80% erogate dal 2006”.
Ancora una volta nessun rispetto per le vittime.
venerdì 31 luglio 2009
Il potere della Televisione
giovedì 30 luglio 2009
mercoledì 29 luglio 2009
La ricostruzione in Abruzzo
Il punto in questione, è la nota dolente relativa agli stanziamenti per la ricostruzione. Ricordo ai lettori che, pur con promesse verbali di ben otto miliardi per la ricostruzione in Abruzzo, da parte del mondo politico, la realtà dei fatti palesa – all’interno del Decreto in questione – una somma di circa cinque miliardi, da trovare e da utilizzare da qui al 2032. C’è poco da scialare e da dormire sonni tranquilli.
Questi stanziamenti appunto, sembra che dovranno intanto esser messi dagli stessi terremotati. Per intero. Che potranno poi, richiedere allo Stato il risarcimento delle somme utilizzate per ricostruire il proprio immobile distrutto dal sisma e tramite presentazione di una serie di documenti.
Appare incredibile ma nella sua bizzarria, questa è la realtà dei fatti. Il denaro promesso come si dubitava, non c’è nelle casse dello Stato, che forse sperava davvero in un extra gettito fornito da ulteriori giochi di fortuna, come gratta e vinci e simili, così come si legge nel Decreto N°39.
Nel documento firmato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Guido Bertolaso, relativo alle norme per l’esecuzione degli interventi, si legge infatti che i cittadini dovranno presentare: “documenti di spesa costituiti da: computo metrico estimativo redatto sulla base del prezziario regionale; fatture di pagamento; documenti attestanti l’avvenuto pagamento delle fatture (unico valido è la copia del bonifico)” ed inoltre “rapporto fotografico dello stato post-operam e delle fasi lavorative, con relativa planimetria in cui sia indicato il punto di vista di ciascuna immagine fotografica”.
All’atto pratico, i terremotati dovranno prendersi cura a loro spese della ricostruzione dell’immobile disastrato, pagare quindi ogni fattura ed esibire poi la documentazione per intero, comprese fatture pagate e certificazione di agibilità da parte dell’Impresa edile costruttrice. Ed attendere poi, la restituzione degli importi pagati, ammesso che lo Stato sia poi in grado di aprire i cordoni della borsa al momento opportuno per risarcire tutti.
C’è da aggiungere peraltro, che molte persone che hanno subito gravi danni strutturali all’abitazione, stavano pagando – al momento del sisma – un mutuo proprio per pagare l’immobile acquistato. Con questa decisione quindi, non si fa altro che aggiungere danno al danno. In molti, hanno visto crollare in pratica, un debito da pagare. Oggi si ritrovano a pagarlo tre volte.
Questa nota dolente, va ad aggiungersi peraltro ad un’altra. Ad oggi, non è stato definito nulla di nuovo relativamente la decisione già presa relativamente al fatto che, i cittadini abruzzesi debbano riprendere a pagare regolarmente le tasse a partire da gennaio 2010. Appena otto mesi di tempo per respirare. In una regione in cui, moltissime attività commerciali, industriali e di servizi, sono ferme dal 6 Aprile, giorno del terribile sisma.
In altri casi, in altri terremoti, lo Stato ha garantito un lasso di tempo più ampio, proprio in virtù del fatto che, al disagio della distruzione non venisse fatto carico ai cittadini straziati dal sisma anche quello delle gabelle da tornare a pagare, prima ancora di riassestarsi economicamente attraverso la ripresa del lavoro.
Nel bailamme dei fatti e degli eventi che tengono incollati i cittadini italiani alla televisione ed alla lettura delle testate nazionali, grande è la confusione normativa e grande la non corresponsione di realtà alle garanzie date verbalmente.
Questo disastro naturale, sta svelando un disastro che promette di divenire ancor più grave. La totale mancanza di concretezza e sostegno da parte dello Stato nei confronti dei cittadini, che una volta in più, stanno vivendo una società aberrante che trascende le fondamentali necessità umane e da ampio respiro ad azioni nettamente contrarie in ordine di dignità e Democrazia.
Parlarne senza mai perdere il controllo della situazione, è un dovere che noi giornalisti non possiamo permetterci di dimenticare.
martedì 28 luglio 2009
L'impunito
Non c'è limite all'arroganza di questo governo, mancava solo un nuovo lodo: il lodo Bernardo.
sabato 25 luglio 2009
Governo Mafioso
E' ormai evidente che il governo del nano è schierato dalla parte dell'illegalità.
mercoledì 15 luglio 2009
domenica 5 luglio 2009
martedì 30 giugno 2009
Caro Presidente Napolitano, stavolta NO!!
In queste ore mi ritrovo a riflettere sulle dichiarazioni fatte dal nostro Presidente della Repubblica riguardo l'invito rivolto alla classe politica e ai media, di mettere in atto una tregua alle polemiche che segnano questi ultimi periodi, dicendo che questo comportamento sarebbe quanto mai opportuno in previsione del delicato incontro del G8.
lunedì 29 giugno 2009
Ai nuovi dirigenti di sinistra
"Noi pensiamo che il privilegio vada combattuto e distrutto ovunque si annidi, che i poveri
e gli emarginati, gli svantaggiati, vadano difesi, e gli vada data voce e possibilità concreta di
contare nelle decisioni e di cambiare le proprie condizioni, che certi bisogni sociali e umani oggi ignorati vadano soddisfatti con priorità rispetto ad altri, che la professionalità e il merito vadano premiati, che la partecipazione di ogni cittadino e di ogni cittadina alla cosa pubblica debba essere assicurata."
(Enrico Berlinguer)
sabato 20 giugno 2009
E' un grande...
Non voglio in questa mia considerazione riprendere testualmente tutti gli spunti offerti dalla stampa e dai media in questi giorni riguardo i comportamenti dello psiconano, ma vorrei solo esporre un mio pensiero libero a tal riguardo.
Ritengo necessario partire da considerazioni molto semplici così da non potere essere spunto di manipolazioni da parte del regime.
Penso:
ma se io avessi tenuto comportamenti di questo genere dove e come sarei messo oggi?
Sicuramente sarei sputtanato a vita in qualsiasi ambiente a me vicino, ma più probabilmente sarei a rischio di galera.
E allora se questo è lo scenario che si prospetta per una persona “normale”,
cosa differenzia lo psiconano da me?
Che la risposta a questo dubbio amletico possa essere Ghedini???
Forse.
Molti lo penserebbero.
D’altro canto l’ammirazione che lo psiconano suscita nei suoi elettori o adepti che dir si voglia, è veramente cosa che giustificherebbe qualsiasi tipo di risposta.
Su FaceBook nascono gruppi che sostengono il cavaliere dicendo “Vai Silvio, trombatele tutte”. Fino qui può anche strami bene (la libertà di parola e pensiero vale per tutti e a prescindere dall’orientamento), ma che ci siano oltre 3000 iscritti in poche ore mi rammarica notevolmente;
se poi leggo i post inseriti e le “argomentazioni” (se cosi possono essere definite) riportate a sostegno dello psiconano, allora capisco che esistono sicuramente dei mondi paralleli…
Comunque un insegnamento emerge da queste vicende:
se le forze dell’ordine vi sorprendono mentre contrattate prestazioni sessuali ai bordi di qualche strada statale e vi redige un verbale con relativa sanzione amministrativa,
rispondete tranquillamente che voi siete solo “ L’UTILIZZATORE FINALE”, e state tranquilli che non ci saranno ripercussioni!
sabato 13 giugno 2009
RACCOLTA FIRME
I giornali hanno il dovere di informare
I cittadini hanno il diritto di sapere
Firma l'appello di Repubblica
I giornali hanno il dovere di informare perché i cittadini hanno il diritto di conoscere e di sapere. La nuova legge sulle intercettazioni telefoniche è incostituzionale, limita fortemente le indagini, vanifica il lavoro di polizia e magistrati, riduce la libertà di stampa e la possibilità di informare i cittadini. Per questo va fermata.
venerdì 12 giugno 2009
Parlamento Pulito
- Nessun condannato in Parlamento
- Limite di due legislature per ogni parlamentare
- Elezione nominale del candidato