Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.
(Bertolt Brecht)

venerdì 9 dicembre 2016

L'ODORE DEL PANE



Istat: in Italia oltre una persona su quattro a rischio povertà o esclusione


di Andrea Gagliardi  6 dicembre 2016 (dal  Sole 24 ore)




Nel 2015 si stima che il 28,7% delle persone residenti in Italia sia a rischio di povertà o esclusione sociale. È quanto si legge nel rapporto dell'Istat su condizioni di vita e reddito. La quota è sostanzialmente stabile rispetto al 2014 (era al 28,3%) a sintesi di un aumento degli individui a rischio di povertà (dal 19,4% a 19,9%) e del calo di quelli che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa (da 12,1% a 11,7%). Resta invece invariata la stima di chi vive in famiglie gravemente deprivate (11,5%).

17,5 mln persone a rischio povertà-esclusione
Nel 2015 in Italia l'Istat stima dunque in 17 milioni 469 mila le persone a rischio povertà o esclusione
sociale. Questa la traduzione in numeri assoluti di una
percentuale pari al 28,7%. Numeri che, scrive l'Istituto, vedono gli obiettivi prefissati dalla Strategia Europea 2020 «ancora lontani». Entro il 2020, infatti, l'Italia dovrebbe ridurre gli individui a rischio sotto la soglia dei 12 milioni 882 mila. Oggi la popolazione esposta è invece «superiore di 4 milioni 587 mila unità rispetto al target previsto».

Al Sud quasi 1 su 2 a rischio povertà-esclusione
Il Mezzogiorno è ancora l’area più esposta. Quasi la metà dei residenti nel Mezzogiorno risulta a rischio povertà o esclusione sociale. Lo stima ancora l’Istat calcolando che nel 2015 la percentuale di esposizione nell'Italia meridionale è pari al 46,4%, in rialzo sul 2014 (45,6%) e notevolmente maggiore rispetto alla media nazionale (28,7%). Al Centro, infatti, la soglia si ferma
al 24% e al Nord al 17,4%. «I livelli sono superiori alla media nazionale in tutte le regioni del Mezzogiorno, con valori più elevati - spiega l'Istat - in Sicilia (55,4%), Puglia (47,8%) e Campania (46,1%).

Diseguaglianza redditi sopra media d’Europa
Non solo. In Italia la diseguaglianza tra redditi e tra le maggiori in Europa.
«Una delle misure principali utilizzate nel contesto europeo per valutare la disuguaglianza tra i redditi degli individui è l’indice di Gini. In Italia - segnala l’Istat nel suo rapporto su condizioni di vita e reddito - esso assume un valore pari a 0,324, sopra la media europea di 0,310, ma stabile rispetto all’anno precedente». Nella graduatoria dei Paesi dell'Ue «l’Italia occupa la sedicesima posizione assieme al Regno Unito». Distribuzioni del reddito più diseguali rispetto all'Italia si rilevano in altri Paesi dell'area mediterranea quali Cipro (0,336), Portogallo (0,340), Grecia (0,342) e Spagna (0,346). In Italia l'indice di Gini è più elevato nel Sud e nelle Isole (0,334) rispetto al Centro (0,311) e al Nord (0,293).

Aumentate distanze tra ricchi e poveri, 37,3% reddito a 20% più ricchi
Non a caso aumentano le distanze tra ricchi e poveri. Il 20% più ricco delle famiglie percepisce il 37,3% del reddito equivalente totale, il 20% più povero solo il 7,7%. La stima è dell'Istat a valere sui dati 2014. L'Istat segnala anche, nella rilevazione sulle condizioni di vita e reddito, che dal 2009 al 2014 il reddito in termini reali cala più per le famiglie appartenenti al 20% più povero, ampliando la distanza dalle famiglie più ricche il cui reddito passa da 4,6 a 4,9 volte quello delle più povere.


ovvero (secondo la definizione adottata nell'ambito della Strategia Europa 2020) si trovano almeno in una delle seguenti condizioni: rischio di poverta', grave deprivazione materiale, bassa intensita' di lavoro


FONÈ RECORDS - 30 anni in Alta Fedeltà








Nell’ambito del mercato discografico Classico e Jazz, fonè propone da oltre trent’anni delle incisioni realizzate all’insegna della ricercatezza tecnologica e miranti al recupero delle atmosfere musicali originali.

Ogni nuova realizzazione è il risultato di un incontro appassionato tra arte dell’esecuzione ed arte dell’incisione e mira a ricreare e riprodurre lo stesso spirito con cui le opere del passato sono state eseguite. 
Un’aspetto basilare, che fa la differenza tra fonè e gli altri, è la registrazione delle opere musicali in luoghi naturali e originali, costante produttiva che porta a scegliere di volta in volta lo spazio storicamente più adatto: chiesa, teatro, villa, salotto…
Tutto ciò avviene recuperando una semplicità di incisione che non fa violenza alla musica: tutte le apparecchiature sono allo stato dell’arte.
Si utilizzano coppie di microfoni a valvole Neumann degli anni 1947 e 1949 (U47, U48 e M49) dalla timbrica naturalissima usando tecniche bimicrofoniche ad effetto di campo. 
Questi microfoni hanno una storia importante: sono infatti i microfoni originali utilizzati per registrare le esecuzioni dei Beatles nello Studio di Abbey Road e dalla RCA per le registrazioni “Living Stereo”.
Non si effettua alcuna manipolazione elettronica del segnale, né alcuna artificiosa correzione, espedienti che se rendono un suono più facile da incidere, è pur vero che lo snaturano in modo inaccettabile.
Con questa metodologia si arriva a trasferire le informazioni musicali sullo standard analogico (per la produzione su supporto vinile vergine 180gr. e 200gr.) sullo standard digitale DSD-SACD (per la produzione su supporto Super Audio CD) e sul nuovissimo standard digitale DSD-Signoricci CD (per la produzione su supporto Signoricci e CD GOLD 24 Karati).
fonè utilizza: per lo standard analogico macchine Nagra 4S, Studer C37 e J37 e Ampex ATR 102; per lo standard digitale, in collaborazione con Philips, processori DSD (Direct Stream Digital) ultimissimo ritrovato della tecnologia che ha aperto le porte al SACD. 

Per tutte le fasi successive di lavorazione e di controllo, in cui occorre un riascolto del suono, vengono utilizzati sistemi di riproduzione molto sofisticati.






(sito internet fonè)

Vynil


Maurizio Pallante - Decrescita felice e stili di vita






Gli stili di vita della decrescita promuovono la sobrietà, la sostenibilità (ecologica e sociale), la calma e le relazioni fra le persone. 
Valorizzano la convivialità, la cooperazione e l'altruismo a scapito dell'individualismo, della competizione e dell'egoismo; il gioco disinteressato e il piacere di godere del proprio tempo libero rispetto alla frenesia del lavoro e del fare sempre di più! 
Vorrebbero un essere umano che si ponga in maniera diversa nei confronti dei suoi simili e nei confronti della natura, in una atteggiamento più di armonia, che di sfruttamento; un atteggiamento in cui la frenesia dei tempi moderni possa lasciare sempre più spazio alla lentezza, alla contemplazione ed ad una piena espressione della propria affettività che non può che portare con sé una maggiore serenità. 




Sviluppo sostenibile


Lo sviluppo sostenibile è una forma di sviluppo economico che sia compatibile con la salvaguardia dell'ambiente e dei beni liberi per le generazioni future.

(Wikpedia)

giovedì 8 dicembre 2016