Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.
(Bertolt Brecht)

venerdì 31 luglio 2009

Il potere della Televisione



Torno ad esprimere una mia riflessione sul problema dell'informazione nel nostro Paese, a seguito di uno studio del Censis (Centro studi investimenti sociali) da poco finito di leggere e che di seguito vi riporto:
"durante l'ultima campagna per le europee e le amministrative, il 69,3% degli elettori si è formato la propria opinione attraverso i notiziari e i telegiornali. Questa percentuale sale ulteriormente fra i meno istruiti (76%), i pensionati (78,7%) e le casalinghe (74,1%).
Al secondo posto troviamo i programmi di approfondimento giornalistico della stessa televisione (30,6%). Segue la carta stampata che è stata determinante per il 25,4% degli elettori e quindi internet con appena il 2,3%."

Ognuno di noi a seguito di questi dati può esprimere la sua considerazione; la mia è quella che porta a dire che purtroppo in Italia la democrazia è in serio pericolo, paragonabile, a mio avviso, alla situazione di un golpe.

L'art. 1 della costituzione di fatto potrebbe provocatoriamente recitare:
"L'Italia è una Repubblica democratica fondata sulla televisione. La sovranità appartiene a chi possiede la televisione, e la esercita come gli pare".

Questa situazione deve far riflettere tutti noi cittadini Italiani e soprattutto i leader del centrodestra che, a mio avviso, non riscuoterebbero lo stesso consenso attuale senza l'appoggio determinante delle televisioni e dei giornali controllati dal loro padrone.

Basterebbe in fondo risolvere solo il conflitto di interessi in capo al nano che la situazione del nostro paese cambierebbe, o più importante ancora, dando il dovuto rispetto anche agli elettori di idee diverse dalle mie, risulterebbe una competizione sicuramente più corretta e leale.





giovedì 30 luglio 2009

mercoledì 29 luglio 2009

La ricostruzione in Abruzzo

I primi inganni del Maxi Decreto N° 39/2009 sulla ricostruzione in Abruzzo, si palesano. Prima di tutto agli Abruzzesi, ed i Media nazionali continuano ad occultare notizie ed informazioni preziose a tutti i cittadini italiani, relativamente al post sisma. Si deve infatti riflettere su un punto. Se da un lato in questo caso abbiamo i protagonisti passivi del fatto – i terremotati – è necessario pensare che, ogni terremotato abruzzese potevamo o potremmo un giorno essere noi. Con la conseguenza di ritrovarci nelle stesse identiche condizioni dei nostro connazionali che attualmente hanno un bel da fare per far si che vengano riconosciute loro, dignità ed accuratezza delle operazioni di ricostruzione.

Il punto in questione, è la nota dolente relativa agli stanziamenti per la ricostruzione. Ricordo ai lettori che, pur con promesse verbali di ben otto miliardi per la ricostruzione in Abruzzo, da parte del mondo politico, la realtà dei fatti palesa – all’interno del Decreto in questione – una somma di circa cinque miliardi, da trovare e da utilizzare da qui al 2032. C’è poco da scialare e da dormire sonni tranquilli.

Questi stanziamenti appunto, sembra che dovranno intanto esser messi dagli stessi terremotati. Per intero. Che potranno poi, richiedere allo Stato il risarcimento delle somme utilizzate per ricostruire il proprio immobile distrutto dal sisma e tramite presentazione di una serie di documenti.

Appare incredibile ma nella sua bizzarria, questa è la realtà dei fatti. Il denaro promesso come si dubitava, non c’è nelle casse dello Stato, che forse sperava davvero in un extra gettito fornito da ulteriori giochi di fortuna, come gratta e vinci e simili, così come si legge nel Decreto N°39.

Nel documento firmato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Guido Bertolaso, relativo alle norme per l’esecuzione degli interventi, si legge infatti che i cittadini dovranno presentare: “documenti di spesa costituiti da: computo metrico estimativo redatto sulla base del prezziario regionale; fatture di pagamento; documenti attestanti l’avvenuto pagamento delle fatture (unico valido è la copia del bonifico)” ed inoltre “rapporto fotografico dello stato post-operam e delle fasi lavorative, con relativa planimetria in cui sia indicato il punto di vista di ciascuna immagine fotografica”.

All’atto pratico, i terremotati dovranno prendersi cura a loro spese della ricostruzione dell’immobile disastrato, pagare quindi ogni fattura ed esibire poi la documentazione per intero, comprese fatture pagate e certificazione di agibilità da parte dell’Impresa edile costruttrice. Ed attendere poi, la restituzione degli importi pagati, ammesso che lo Stato sia poi in grado di aprire i cordoni della borsa al momento opportuno per risarcire tutti.

C’è da aggiungere peraltro, che molte persone che hanno subito gravi danni strutturali all’abitazione, stavano pagando – al momento del sisma – un mutuo proprio per pagare l’immobile acquistato. Con questa decisione quindi, non si fa altro che aggiungere danno al danno. In molti, hanno visto crollare in pratica, un debito da pagare. Oggi si ritrovano a pagarlo tre volte.

Questa nota dolente, va ad aggiungersi peraltro ad un’altra. Ad oggi, non è stato definito nulla di nuovo relativamente la decisione già presa relativamente al fatto che, i cittadini abruzzesi debbano riprendere a pagare regolarmente le tasse a partire da gennaio 2010. Appena otto mesi di tempo per respirare. In una regione in cui, moltissime attività commerciali, industriali e di servizi, sono ferme dal 6 Aprile, giorno del terribile sisma.

In altri casi, in altri terremoti, lo Stato ha garantito un lasso di tempo più ampio, proprio in virtù del fatto che, al disagio della distruzione non venisse fatto carico ai cittadini straziati dal sisma anche quello delle gabelle da tornare a pagare, prima ancora di riassestarsi economicamente attraverso la ripresa del lavoro.

Nel bailamme dei fatti e degli eventi che tengono incollati i cittadini italiani alla televisione ed alla lettura delle testate nazionali, grande è la confusione normativa e grande la non corresponsione di realtà alle garanzie date verbalmente.

Questo disastro naturale, sta svelando un disastro che promette di divenire ancor più grave. La totale mancanza di concretezza e sostegno da parte dello Stato nei confronti dei cittadini, che una volta in più, stanno vivendo una società aberrante che trascende le fondamentali necessità umane e da ampio respiro ad azioni nettamente contrarie in ordine di dignità e Democrazia.

Parlarne senza mai perdere il controllo della situazione, è un dovere che noi giornalisti non possiamo permetterci di dimenticare.


(Tratto da "Informare per Resistere)

martedì 28 luglio 2009

L'impunito


Non c'è limite all'arroganza di questo governo, mancava solo un nuovo lodo: il lodo Bernardo.
Gli sforzi profusi dal nano per l'approvazione del lodo Alfano per mettersi al sicuro penalmente non lo tutelano però da azioni civili e amministrative.
Potrebbe per esempio essere richiesto dalla Corte dei Conti un "danno all'immagine dello Stato" per il comportamento di questo piccolo spermatozoo pazzo, e questo ovviamente al piccolo duce non va giù.
Ecco allora che un altro dei suoi adepti, il deputato Maurizio Bernanrdo, pone rimedio a questo grave oltraggio rivolto al suo padrone. Ovviamente guardandosi bene di conferire al provvedimento una quanto mai provvidenziale retroattività.

Ma dove andremo a finire se accettiamo nuovamente questo tipo di insulti alla nostra Democrazia???

sabato 25 luglio 2009

Governo Mafioso


E' ormai evidente che il governo del nano è schierato dalla parte dell'illegalità.
Secondo me non si spiegherebbe diversamente il fatto di permettere a chi ha sempre operato in modo illegale di rientrare i loro capitali sporchi nel "nostro paese".
In questi anni di regime sembrerà azzardato continuare a definire l'Italia "il nostro paese" ma credo che la definizione più appropriata debba essere "il Suo paese", dove ovviamente faccio riferimento al Cavaliere corrotto e corruttore non che, dall'evidenza dei fatti, colluso.
Imprenditori spregiudicati e disonesti che hanno spostato i loro tesori al di fuori dei confini italiani evadendo il fisco; criminali che hanno investito all'estero capitali sporchi e che oggi grazie al nano e alla sua cosca possono ripulire questi capitali.
Mi chiedo:
ma quale è il limite per svegliare i cittadini italiani?
Siamo tutti dei ladri o dei mafiosi contenti di avere un nostro affiliato come premier?
Onestamente resto sbalordito e profondamente deluso da questo atteggiamento totalmente distaccato e menefreghista di buona parte dei cittadini italiani, preoccupati quasi esclusivamente a coltivare il proprio orticello e incuranti che i loro figli mangino frutti avvelenati.
Sicuramente Falcone e Borsellino (cito solo i due giudici ma con pieno rispetto di tutti gli altri servitori dello Stato che hanno perso la loro vita in difesa di tutti noi) si rivolteranno nella tomba alla luce di questi provvedimenti e, secondo me, riconosceranno in questo scenario ciò che combattendo è probabilmente costato loro la vita, e cioè l'accordo fatto ed ora ufficiale tra parti dello stato e la mafia.
Reagiamo è la mia preghiera, facciamolo in tutte le sedi che reputiamo opportune, partecipiamo, parliamo, scriviamo ma in ogni caso anche nel nostro piccolo, indigniamoci e non calpestiamo quei valori universali che sono l'onestà e la legalità.

I terremotati pagano le tasse, gli evasori e i mafiosi NO



mercoledì 15 luglio 2009

Rete Libera

domenica 5 luglio 2009

Rispondi Nano!!!