Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.
(Bertolt Brecht)

martedì 26 ottobre 2010

Il blocco del Parlamento? Un altro “pezzo di Stato repubblicano che cade”

Intervista a Furio Colombo, deputato Pd e editorialista del Fatto Quotidiano.

"Lo stop si poteva prevedere. Era chiaro fin dall'estate, quando la Camera ratificava solo vecchi trattati". Siamo alla agonia dell'era di Berlusconi, ma è una "agonia che vandalizza e svuota le istituzioni". E l'opposione non è quella "senza tregua" che servirebbeLa Camera si ferma per mancanza di leggi da approvare. E così, tra ponte di Ognissanti e calendario vuoto, i parlamentari si godranno una ventina di giorni di ferie. Casta? Forse, ma non è dei privilegi dei parlamentari che ci si deve lamentare, questa volta. La verità – dice il deputato Furio Colombo – è che questo stallo si poteva prevedere da tempo. Almeno dalla pausa estiva, quando è apparso chiaro a tutti che il governo era “paralizzato dalle proprie stesse fratture interne”. I costi di questa paralisi, però sono altri, sono “pezzi dello stato repubblicano che si perdono”.

Tra Lodo Alfano e mancanza di fondi, la Camera non avrà niente su cui lavorare per tre settimane. Il solito privilegio?

Noto con meraviglia che ci si accorge adesso di qualcosa che era già chiaro dalla ripresa dei lavori dopo l’estate. Per mesi la Camera si è dedicata quasi esclusivamente alla ratifica di vecchi trattati che erano rimasti sugli scaffali o a mozioni, presentate quasi sempre dall’opposizione, a cui faceva da contraltare una mozione uguale e contraria della maggioranza. E così si passava una mattina a parlare e poi a votare. Ma senza che questo corrispondesse ad alcun lavoro parlamentare.

Nessuna novità di cui stupirsi, quindi?

Ne abbiamo scritto sul Fatto Quotidiano. Una, due, tre volte. Ma il tema non è mai stato raccolto dall’opposizione, anzi, al contrario si è continuato a parlare di deputati e senatori che lavorano poco, portando avanti una vecchia questione, che sarà anche verissima, ma che non si applica assolutamente a questa situazione. In questa situazione il lavoro era, ed è, impossibile.

Come siamo arrivati al blocco del Parlamento?

Quello che adesso trapela, e chi stava in aula aveva già previsto, è che non arrivano provvedimenti dal governo, né la maggioranza si azzarda a presentare leggi. A questo va aggiunta un’altra cosa: le ragioni di questo stallo sono tre, non due come detto. E’ vero che tutto gira intorno al Lodo Alfano. Ed è vero che mancano i fondi, e questo impedisce che si possa discutere qualsiasi cosa. Ma c’è una terza ragione, politica: la famosa maggioranza del fare è paralizzata dalle sue fratture interne. Perché ci sono delle questioni che potrebbero contrapporre il Pdl alla Lega. E poi ovviamente perché ci sono le questioni che contrapporranno, o certamente potrebbero contrapporre e quindi è meglio starne alla larga il Pdl al gruppo di Fini.

Berlusconi può anche solo ipotizzare di governare altri tre anni in questo modo?

Berlusconi ha la grande qualità di fingere di non vedere e di non sapere fino all’ultimo minuto. Tra un po’ ci racconterà che lui lo dice da luglio scorso che non si può governare in questo modo. Intanto invece dice che va avanti e che governa. Addirittura fino a qualche giorno fa raccontava le cinque cose che avrebbe messo in cantiere e che avrebbe incardinato nei lavori parlamentari nei consigli dei ministri successivi, in modo da mettere al lavoro le camere su questi cinque temi fondamentali. Dei previsti consigli dei ministri due sono già saltati. In bianco, nemmeno sono stati convocati.

Torniamo al punto, come è possibile?

Il governo smentisce se stesso. Soltanto che mancando di reputazione – perché un’altra grande trovata di Berlusconi è stata perdere la faccia fin dall’inizio – non gli si può rimproverare di perderla. Può annunciare, dire, non fare, cancellare. Sempre come se fosse normale e naturale soltanto l’ultima cosa che dice o dirà.

Da italiani quasi non proviamo più stupore per questi venti giorni di stop. Ci sembrano un che di folklore. Ma quali sono le vere conseguenze del blocco dei lavori?

Sono conseguenze enormi che richiederebbero un altro tipo di opposizione. Un’opposizione senza respiro, senza tregua, che non si pieghi. Ogni volta, appena arriva una legge tutta l’opposizione, compresa l’Idv, lavora a migliorare quell’emendamento e quell’altro, quel pezzettino di legge e quell’altro. Poi magari alla fine si vota contro. Ma intanto la legge passa – perché ad oggi la maggioranza ce l’hanno – e si contribuisce continuamente a questo intrecciarsi dell’una parte con l’altra. E questo non dovrebbe avvenire. Alcuni di noi lo dicono da mesi, praticamente dall’inizio, che l’opposizione vera è quella dei repubblicani americani contro i democratici.

Cioè?

Cioè mai niente insieme, in modo che gli elettori vedano bene dove passano la linea di demarcazione e le differenze. Purtroppo non è stato così. E se per caso nel fondo di un cassetto Tremonti trovasse qualche euro e lo buttasse lì, e una legge importante venisse messa in discussione, allora inizieremmo da capo: collaborazione in commissione per dire che la stiamo migliorando, poi collaborazione con gli emendamenti, che vengono bocciati, però creano grandi discorsi. Insomma, faremmo anche in quel modo del parlamentarismo a vuoto. Almeno adesso si vede che così vuoto lo è davvero.

Perché l’opposizione non ha anticipato la stampa e denunciato chiaramente: “Guardate che il Parlamento non sta facendo niente, perché non ha niente da fare, è completamente svuotato”

Ripeto, come Fatto Quotidiano ne abbiamo parlato tre volte, di cui due in editoriale, avvertendo che la Camera non stava lavorando, e che quando lavorava era pura apparenza. Perché questo argomento non sia stato ripreso non saprei come rispondere.

E’ quasi una ammissione di costernazione

Sì, sono assolutamente costernato.

Come se ne esce, se se ne esce? Esiste una prospettiva politica in cui il parlamento potrebbe ricominciare a lavorare?

Si dovrebbe passare attraverso una crisi, che al momento non c’è, non ancora. Ma non c’è nessuna possibilità di pensare che se ne possa uscire così, ricominciando a lavorare come se ci fosse stata una interruzione di corrente.

Siamo condannati all’agonia?

Alcuni di noi hanno detto abbastanza presto che Berlusconi era entrato nella sua fase discendente. Abbiamo anche detto che questa fase discendente avrebbe portato con sé dei pezzi interi dell’architettura repubblicana, rovinandola, vandalizzandola, corrompendola. Ecco, sta accadendo ora. Questa è la caduta di Berlusconi, con grande danno per il paese. Ed è pazzesco che l’uomo che ha fatto più danno al Paese salendo al potere, ora sia in grado di fare ancora più danno cadendo.

giovedì 9 settembre 2010

Adro, nel silenzio ha vinto la mensa leghista

di Massimo Franchi

Nel silenzio ferragostano, mentre (meno) di mezz'Italia è in vacanza, alla provincia dell'impero succedono tante cose. Grazie a Marco Imarisio del "Corriere della Sera" veniamo a scoprire com'è andata a finire una delle storie di cronaca più seguite dell'anno. Si tratta della mensa scolastica del comune bresciano di Adro e della decisione del suo sindaco di togliere il pranzo alle famiglie che non avessero saldato i debiti. Famiglie indigenti, di migranti sfruttati e sottopagati dagli stessi leghisti che governano il paese. Intervenne poi un mecenate del terzo millennio: Silvano Lancini (primo Bartali di oggi), imprenditore autodefinitosi di destra, ma incapace di non provare solidarietà rispetto a quelle famiglie. Pagò di tasca sua gli arretrati e per questo divenne il reietto della comunità padana. Le telecamere di Santoro moltiplicarono l'attenzione con lo spettacolo di un dibattito fin troppo acceso sotto la luce dei riflettori in cui le famiglie non morose difendevano il loro sindaco.

Spenti i riflettori le cose sono andate avanti e con un'abilità più democristiana che leghista il Comune è riuscito a vincere su tutta la linea. L'associazione che gestiva il servizio mensa, guidata dalla combattiva Giuseppina Paganotti (l'altro Bartali che ora ribadisce: "Io non lascio a casa nessun bimbo, lo facciano altri se vogliono") è stata fatta fuori con un golpe mentre la direttrice era in vacanza, il Comune ha preso in carico il servizio e deciso che "chi non paga, non mangia" e in più che non ci saranno più menù etnici. "La carne di maiale piace anche agli islamici, se la assaggiano", dichiara trionfante il sindaco. Peccato che proprio la loro religione vieti loro di farlo.

La vicenda e la sua triste conclusione si prestano però a qualche osservazione.

La prima: chi si è tanto stracciato le vesti per la crociata leghista ha poi fatto molto poco per aiutare chi veramente stava combattendo questa battaglia di civiltà. Presidente dell'associazione e imprenditore-mecenate (che ora dice "I fatti sono chiari, per chi vuole vederli, mi lasci fuori per favore") sono stati lasciati soli e non hanno potuto che cedere alla maggioranza leghista. Perché nessuno a sinistra è andato ad Adro a portare solidarietà, a dare un aiuto a chi combatte in trincea, sul territorio contro il leghismo dilagante? E' un vecchio vizio della sinistra quello di indignarsi anche troppo facilmente, senza scavare per cercare le vere motivazioni degli accadimenti e poi non sporcarsi le mani per risolverli. Meglio parlare meno e agire di più. Specie lontano dai riflettori.

Imarisio chiude poi l'articolo raccontandoci un episodio molto importante. Ad Adro si inaugura la nuova scuola. Mancavano 240 mila euro per gli arredi: la colletta aperta dal Comune ha raccolto molto di più. La solidarietà leghista dunque esiste. Ma funziona solo per quello che si sente proprio, non per "l'altro". Una frase del sindaco rende perfettamente l'idea: "Io non sono un educatore, a me basta proteggere la mia comunità. Il mondo è brutto, basta uscire da Adro per capirlo". Ecco, per battere la Lega l'unico modo è fare in modo che i suoi elettori escano dal piccolo mondo ottuso, che capiscano che anche fuori dalla Padania qualcosa di buono c'è. Basterebbe pure che entrassero nella casa di una a caso fra le famiglie di immigrati che non riescono a pagare la bolletta della mensa. Sarà durissima, ma aiutando persone come Silvano e Giuseppina ci si può provare.

domenica 4 luglio 2010

domenica 30 maggio 2010

Gli errori di Dio

Si racconta che Dio, quando creò il mondo, affinché gli uomini
prosperassero
decise di concedere loro due virtù.

E così fece:

- i tedeschi li fece ordinati e rispettosi delle leggi.
- gli inglesi perseveranti e studiosi.
- i giapponesi lavoratori e pazienti.
- i francesi colti e raffinati.
- gli spagnoli allegri e accoglienti.

Quando arrivò agli italiani si rivolse all'angelo che prendeva nota e
gli
disse:
'Gli italiani saranno intelligenti, onesti e di Forza Italia'

Quando terminò con la creazione, l'angelo gli disse:
'Signore hai dato a tutti i popoli due virtù ma agli italiani tre,
questo
farà sì che prevarranno su tutti gli altri'.
'Porca miseria! E' vero! Ma le virtù divine non si possono più
togliere, che
gli italiani abbiano tre virtù! Però ogni persona non potrà averne più
di
due insieme.'

Fu così che:
L'italiano che è di Forza Italia ed onesto, non può essere
intelligente.
Colui che è intelligente e di Forza Italia, non può essere onesto.
E quello che è intelligente e onesto non può essere di Forza Italia.

sabato 24 aprile 2010

La Striscia Rossa



Andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione. Piero Calamandrei

sabato 17 aprile 2010

Emergency

domenica 11 aprile 2010

venerdì 9 aprile 2010

La Striscia Rossa




Quando il Vaticano grida al complotto mostra un amore per la dietrologia tipico della politica italiana. E chi viene accusato tende ad adottare il ruolo della vittima. Entrambe le tattiche sono state usate con successo dal primo ministro Silvio Berlusconi.
The Economist, 8 aprile

Stampa estera - El Pais (Spagna)


Via libera al legittimo impedimento.

Il processo sarà sospeso prima della sentenza. Resterà fermo per 18 mesi perché l'imputato non può presentarsi in tribunale per cause di forza maggiore, come governare un paese. Questo è il senso della legge sul legittimo impedimento promulgata dal presidente della repubblica Giorgio Napolitano. Consiste in due articoli transitori e retroattivi che salvano Silvio Berlusconi dai processi in cui è imputato.

El País, Spagna

domenica 4 aprile 2010

Governatori illegali

Come al solito, prendendo spunto dal blog di Grillo, emergono delle violazioni alle leggi da parte di chi ci governa che hanno dello scandaloso.

L'articolo 2, della legge dello Stato 165/2004 non prevede la rieleggibilità alla carica del Presidente della Giunta Regionale allo scadere del secondo mandato consecutivo.


Formigoni ed Errani allora cosa cazzo ci stanno a fare???

Forse l'ipotesi avanzata da Grillo di un accordo tra D'Alema e Berlusconi di omertà su questo fatto è l'ipotesi più plausibile;
in fondo stai zitto tu che stò zitto anch'io....

sabato 3 aprile 2010

Vauro

venerdì 26 marzo 2010

La chiesa


(La striscia Rossa)

I leader della Chiesa scelsero di proteggere la Chiesa invece dei bambini. Dall’editoriale del «New York Times» di ieri sullo scandalo di un prete Usa pedofilo

domenica 21 marzo 2010

Dittatura

domenica 14 marzo 2010

La striscia rossa (L'Unità)

Cosa fai se ti ritrovi nei guai per non aver rispettato le regole? Se ti chiami Silvio Berlusconi cambi le regole. Il decreto salvaliste è l’ennesimo esempio del disprezzo del premier italiano per la legge.
The Economist, «La farsa di Berlusconi», 11 marzo

sabato 13 marzo 2010

Prima Pagina

Il decreto




Come può passare senza conseguenze, anche penali, il fatto che prima il nano e poi (ben più grave) il Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, abbiamo violato la Costituzione e discriminato in modo così pesante ed evidente tra cittadini di seria A e cittadini di serie B?
Non ho veramente parole se non quelle di pormi questo quesito e meditare in silenzio la gravità di quanto accaduto in questi giorni.

Povera Italia

sabato 6 marzo 2010

domenica 3 gennaio 2010

CHE VERGOGNA...brunetta

Costituzione delle Repubblica Italiana
Articolo 1

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.


(L'Unità - La striscia Rossa)

"Stabilire che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro non significa assolutamente nulla. La riforma della Costituzione non dovrà riguardare solo la seconda parte della Carta ma anche la prima. A partire dall'articolo 1."
(Renato Brunetta, ministro, 2 Gennaio 2010)



Il ministro non merita, a mio avviso, nemmeno di essere considerato capace di intendere e di volere.
Servo del padrone, con deliri che trascendono da ogni parvenza di intelligenza.
Ora vuole cambiare anche la prima parte della nostra Carta Costituzionale... o è solo un'altra nuova strategia "diabolica" partorita dal suo padrone (il nano del partito dell'amore, per capirci)al fine di distogliere l'attenzione dalle porcate che la maggioranza si prepara a fare per garantire l'impunità giudiziaria a silvio?
Ognuno di noi può vederla come meglio crede, certo è che le persone con gravi disturbi mentali dovrebbero essere di certo non abbandonate a se stesse ma sicuramente curate e assistite, onde evitare che possano essere pericolose per se stesse e per gli altri.
Ministro brunetta rifletti su questo aspetto...