di Andrea Scanzi, da ilfattoquotidiano.it, 23 maggio 2014
Enrico Berlinguer è irripetibile. Non può avere eredi politici e con lui è morta la sinistra italiana.
E’
un uomo che ha amato così tanto la politica da preferire, in quel
maledetto comizio di Padova, l’amore per la sua gente alla salute
personale. E’ morto per loro, si è sacrificato per loro. Se Beppe Grillo
si fosse paragonato a lui, la sua stessa gente lo avrebbe lapidato. E
avrebbe fatto bene a lapidarlo. Ma ovviamente non lo ha fatto: ha
semplicemente detto, citando l’ex responsabile berlingueriano Pci alla Giustizia Giuseppe Zupo, che il tema della “questione morale” è ormai caro soltanto al Movimento 5 Stelle.
Non
è neanche un’opinione: è un dato di fatto, che chiunque ha un minimo di
onestà intellettuale non può non riconoscere. Se non ci fosse M5S in
Parlamento, col cavolo che Berlusconi sarebbe decaduto da senatore col
voto palese. Se non ci fosse M5S in Parlamento, col cavolo che avrebbero
votato l’arresto del noto statista Genovese. E invece devo sopportare i
deliri sputacchianti del sempre più gonfio (di adipe e nulla) Matteo
Moccia Renzi, che ha pure il coraggio di ergersi a erede di Berlinguer:
“Sciacquatevi la bocca prima di parlare di lui”. Berlinguer non ha né
avrà eredi politici, né grillini né piddini, ma un po’ di verità storica
farebbe bene a tutti.
Dopo la sua morte, Berlinguer è stato pressoché dimenticato proprio dal
centrosinistra italiano, anzitutto per ciò che attiene al tema della
questione morale. Era una vicenda troppo spinosa, e del resto anche
allora c’era chi riteneva le sue analisi “supponenti” o peggio
“razziste”. Prima del (bel) film di Veltroni, nessuno tra i leader amava
ricordarlo: troppo imbarazzante. E adesso che lo citano, quegli stessi
leader amano ricordarlo a loro uso e consumo, come fosse un santino da
esibire in campagna elettorale. Dovete essere voi, anzitutto voi, a
sciacquarvi la bocca quando parlate di Berlinguer. Voi, anzitutto voi
che scegliete Gentile e Del Basso De Caro come sottosegretari di
Governo. E Bubbico, e la Barracciu. Voi che candidate i Fassino e
Chiamparino, col loro seguito di Greganti e Quagliotti. Voi che,
fatalmente, non potete non piacere persino a Schettino, altro
testimonial fresco e nobilissimo del renzismo.
Voi che candidate
Fiandaca, negazionista caricaturale della trattativa Stato-mafia. Voi
che da vent’anni reggete il moccolo a Berlusconi. Voi che, coi
pregiudicati e i piduisti, ci governate pure. Voi che il pensiero
Berlinguer lo avete ammazzato almeno altre due o tremila volte. Se fosse
vivo, e vi vedesse così ilari fianco a fianco con Berlusconi e Alfano;
se vi vedesse così vuoti di idee e morale, tra una Picierno – al cui
confronto Gasparri è Socrate – con la sua mascella querula inutilmente
volitiva e una Karina Huff Boschi satura di niente; se vedesse come
avete ridotto la sinistra in Italia, con le vostre riforme istituzionali
malamente presidenzialiste e la vostra scaltrezza furbina da paninari
cresciuti poco e male: se vedesse tutto questo, cari Renzi e derivati,
come minimo Enrico Berlinguer vi sputerebbe in faccia. Dimenticando per
una volta la sua educazione sconfinata. E non dimenticando che, tra
coloro che più lo crocifissero per la “questione morale”, c’era proprio
Giorgio Napolitano. L’intoccabile e innominabile. Il comunista di
destra.
Il peggiore Presidente della Repubblica possibile. Il Reuccio che tutto comanda e tutto muove, tutto decide e tutto tiene.
(23 maggio 2014)
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