Enrico Berlinguer è irripetibile. Non può avere eredi politici e con lui è morta la sinistra italiana.
E’ un uomo che ha amato così tanto la politica da preferire, in quel maledetto comizio di Padova, l’amore per la sua gente alla salute personale. E’ morto per loro, si è sacrificato per loro. Se Beppe Grillo si fosse paragonato a lui, la sua stessa gente lo avrebbe lapidato. E avrebbe fatto bene a lapidarlo. Ma ovviamente non lo ha fatto: ha semplicemente detto, citando l’ex responsabile berlingueriano Pci alla Giustizia Giuseppe Zupo, che il tema della “questione morale” è ormai caro soltanto al Movimento 5 Stelle.
Non
è neanche un’opinione: è un dato di fatto, che chiunque ha un minimo di
onestà intellettuale non può non riconoscere. Se non ci fosse M5S in
Parlamento, col cavolo che Berlusconi sarebbe decaduto da senatore col
voto palese. Se non ci fosse M5S in Parlamento, col cavolo che avrebbero
votato l’arresto del noto statista Genovese. E invece devo sopportare i
deliri sputacchianti del sempre più gonfio (di adipe e nulla) Matteo
Moccia Renzi, che ha pure il coraggio di ergersi a erede di Berlinguer:
“Sciacquatevi la bocca prima di parlare di lui”. Berlinguer non ha né
avrà eredi politici, né grillini né piddini, ma un po’ di verità storica
farebbe bene a tutti.Dopo la sua morte, Berlinguer è stato pressoché dimenticato proprio dal centrosinistra italiano, anzitutto per ciò che attiene al tema della questione morale. Era una vicenda troppo spinosa, e del resto anche allora c’era chi riteneva le sue analisi “supponenti” o peggio “razziste”. Prima del (bel) film di Veltroni, nessuno tra i leader amava ricordarlo: troppo imbarazzante. E adesso che lo citano, quegli stessi leader amano ricordarlo a loro uso e consumo, come fosse un santino da esibire in campagna elettorale. Dovete essere voi, anzitutto voi, a sciacquarvi la bocca quando parlate di Berlinguer. Voi, anzitutto voi che scegliete Gentile e Del Basso De Caro come sottosegretari di Governo. E Bubbico, e la Barracciu. Voi che candidate i Fassino e Chiamparino, col loro seguito di Greganti e Quagliotti. Voi che, fatalmente, non potete non piacere persino a Schettino, altro testimonial fresco e nobilissimo del renzismo.
Voi che candidate Fiandaca, negazionista caricaturale della trattativa Stato-mafia. Voi che da vent’anni reggete il moccolo a Berlusconi. Voi che, coi pregiudicati e i piduisti, ci governate pure. Voi che il pensiero Berlinguer lo avete ammazzato almeno altre due o tremila volte. Se fosse vivo, e vi vedesse così ilari fianco a fianco con Berlusconi e Alfano; se vi vedesse così vuoti di idee e morale, tra una Picierno – al cui confronto Gasparri è Socrate – con la sua mascella querula inutilmente volitiva e una Karina Huff Boschi satura di niente; se vedesse come avete ridotto la sinistra in Italia, con le vostre riforme istituzionali malamente presidenzialiste e la vostra scaltrezza furbina da paninari cresciuti poco e male: se vedesse tutto questo, cari Renzi e derivati, come minimo Enrico Berlinguer vi sputerebbe in faccia. Dimenticando per una volta la sua educazione sconfinata. E non dimenticando che, tra coloro che più lo crocifissero per la “questione morale”, c’era proprio Giorgio Napolitano. L’intoccabile e innominabile. Il comunista di destra.
Il peggiore Presidente della Repubblica possibile. Il Reuccio che tutto comanda e tutto muove, tutto decide e tutto tiene.
(23 maggio 2014)
Ciò
ispirava Berlinguer e il Pci: la questione morale era figlia di una
grande tradizione liberale – che proviene dalla Rivoluzione francese,
almeno prima che degenerasse – non relegabile al campo della sinistra ma
a chiunque amasse lo Stato e le istituzioni democratiche. Come
Berlinguer anche Natta, suo ultimo segretario di fiducia, si batté per
tali principi. Lui fu defenestrato, mentre era in ospedale, dai vari
D’Alema, Occhetto e Veltroni: lo dichiararono dimissionario – mentre era
un falso - e lui apprese dal giornale radio di non essere più
segretario del Pci. Prima di morire, nel 2001, ha rilasciato una
bellissima intervista all’Unità in cui ha ricostruito quelle concitate
giornate e si diceva preoccupato dalla degenerazione che si era creata
con Occhetto.
Berlinguer
riteneva che Occhetto fosse solo un venditore di slogan e non un
costruttore di politiche. Io penso lo stesso del premier Matteo Renzi,
non aggiungo altro perché per me rappresenta il nulla e sul nulla c’è
poco da dilungarsi. Civati è una persona simpatica ed educata ma è
compatibile al sistema, ogni volta è lì lì per rompere e poi rientra nei
ranghi: voto il M5S perché voglio una forza capace di ribaltare il
tavolo su cui questi signori consumano la politica e non qualcuno che
cambi loro le stoviglie. Per quanto riguarda Vendola… Sull’Ilva di
Taranto ha fatto uno scivolone terribile e avrebbe dovuto trarne
immediatamente le conseguenze, non si ride con i padroni che hanno
inquinato una città e prodotto morti su morti.